Nonostante siano passati tanti anni dal suo debutto, la Vespa, il celebre due ruote, continua a mantenere intatto il suo fascino.
Ma facciamo un salto indietro nel tempo, all'indomani della Seconda Guerra Mondiale, uno dei periodi più bui del nostro paese. Tra le tante fabbriche distrutte e danneggiate dai bombardamenti, c'è quella di proprietà della famiglia Piaggio, gestita da Enrico Piaggio, secondogenito del fondatore Rinaldo, al quale per salvare la fabbrica e gli operai che vi lavorano viene in mente un'idea innovativa: realizzare un nuovo mezzo di trasporto, robusto, agile e a basso costo. Per farlo si avvale della creatività dell'ingegnere Corradino d'Ascanio, che progetta uno scooter che rivoluzionerà il mondo delle due ruote e la vita degli Italiani. Nasce così la Vespa, nome che fu scelto dallo stesso Enrico Piaggio per la sua particolare linea che ricordava quella dell'insetto e per l'inconfondibile ronzio del suo motore.
Grazie alla sua forma e alla carrozzeria che nascondeva il motore, impedendo al guidatore di sporcarsi, questo mezzo di trasporto poteva essere guidato con facilità e disinvoltura anche dalle donne. E proprio una donna, in sella al suo amato ciclomotore, è la protagonista della prima pubblicità.
Il successo è immediato, i primi esemplari vanno a ruba e in breve tempo la Vespa conquista tutti, diventando un oggetto di culto e il simbolo dell'italianità nel mondo.
Ma a farne una star è il cinema. Chi non ricorda la scena del film “Vacanze Romane”, in cui Audrey Hepburn e Gregory Peck sfrecciano per le strade della capitale in sella a un'indimenticabile Vespa bianca, o pellicole come la “Dolce vita” di Fellini e “Nuovo Cinema Paradiso”.
Negli anni sono stati fondati migliaia di “Vespa club” nel mondo e organizzati raduni in varie città, e nel marzo del 2000 è nato a Pontedera il Museo Piaggio, meta obbligata per gli appassionati dell'iconico due ruote.