Se siete stati a Firenze sicuramente avrete attraversato Ponte Vecchio, uno dei simboli del capoluogo toscano e uno tra i più famosi ponti d'Italia e del mondo. E se non ci siete stati, forse l'avrete ammirato nelle migliaia di foto che circolano su Instagram, nei blog di viaggio e nei siti dedicati al "Bel paese".
Ponte Vecchio, la cui costruzione risale all’epoca romana, fino al 1218 fu l'unico ponte ad attraversare l'Arno, che con le sue esondazioni lo danneggiò più volte. Dopo essere stato completamente distrutto dalla violenta alluvione del 1333, fu ricostruito nel 1345 su probabile progetto di Taddeo Gaddi, con una struttura innovativa a tre archi ribassati che gli conferivano maggiore stabilità.
Nel XV secolo le autorità cittadine, per questioni di igiene e per tutelare il decoro della città, decisero di spostare le botteghe dei macellai (allora chiamati beccai) dai palazzi del centro a Ponte Vecchio. Nel 1594, tuttavia, venne ordinata la loro chiusura da Ferdinando I che non sopportava gli odori sgradevoli sotto le finestre del bellissimo Corridoio Vasariano, realizzato nel 1565 per Cosimo I da Giorgio Vasari. Il Corridoio, lungo quasi un chilometro, collegava Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti, dimora privata dei Medici.
Le vecchie botteghe vennero quindi sostituite dalle più eleganti botteghe orafe che, ancora oggi, rappresentano le uniche attività che si affacciano sul passaggio centrale del ponte.
Lungo il ponte si trovano anche due terrazze panoramiche e un busto di Benvenuto Cellini, famoso orafo del XVI secolo, inaugurato nel 1901 per il quarto centenario della sua nascita.
Pare che anche Hitler, in occasione di una visita a Firenze, sia stato colpito dalla sua bellezza. Forse fu proprio per questo motivo che i tedeschi, nel 1944, decisero di risparmiare proprio questo ponte.